RECENSIONE: Senza parole di Edward St Aubyn

Cosa si cela dietro un premio letterario?

Lasciandosi alle spalle la drammaticità de I Melrose, il ciclo narrativo che lo ha consacrato nel panorama letterario inglese, Edward St Aubyncon il suo ultimo romanzo, Senza parole, regala una scoppiettante commedia corale che ruota attorno all’assegnazione di un celebre, quanto fittizio, premio letterario: l' Elysian.
Con lo stile ironico e tagliente che da sempre caratterizza la sua prosa, l’autore britannico dipinge una galleria di personaggi che restituiscono al lettore i diversi approcci al mondo della letteratura. Una satira che non risparmia nessuno.
In primis i giurati, che compongono l’improbabile commissione e che, salvo rare eccezioni, sono interamente dediti a tutelare i propri interessi e promuovere il proprio candidato. Seguiti dagli scrittori desiderosi di vincere il premio: dall’esordiente Sam Black, alla fragile rubacuori Katherine Burns passando per il saccente Banjee convinto che la sua opera, L'elefante di Mulberry, sia semplicemente un capolavoro.
Edward St Aubyn, con una comicità sottile e una penna caustica, offre al lettore lo spunto per una riflessione profonda sul ruolo dell’arte in una società, come la nostra, sempre più ossessionata dal culto della fama e sulla capacità di sapere o di voler riconoscere un vero talento. 

Edward St Aubyn © Brigitte Lacombe


Nel testo, dalle atmosfere tipicamente British, il parallelismo tra l'Elysian e il Booker Prize - per il quale Lieto fine, capitolo conclusivo della saga de I Melrose, non era stato scelto - è chiaro. La bravura di St Aubyn riesce a sublimare la materia terrena e a produrre un testo diverso dai precedenti che, al tempo stesso, racchiude in sé tutti gli elementi tipici della prosa dello scrittore; dimostrando alla critica ma, forse, soprattutto a se stesso, come il proprio talento narrativo vada oltre alla complessità autobiografica de I Melrose. E che Teddy St Aubyn abbia ancora molto da dire.
 
 
Titolo: Senza parole
Autore: Edward St Aubyn
Casa Editrice: Neri Pozza
Traduzione dall'inglese: Luca Briasco
Pagine: 207
Prezzo: 16 euro


2 commenti:

  1. Poffarbacco… questo libro mi incuriosisce un botto…

    Nella mia ignoranza qui si mescolano due mondi sempre pensati in conflitto: il mondo della letteratura e il mondo della critica. Solo un inglese poteva fregare tutti scrivendo quella che sembra una presa in giro di entrambi i mondi e allo stesso tempo renderli entrambi amabili e interessanti…

    Ho sempre guardato con sospetto i premi letterari, le giurie e varie altre di questo ambiente, ho già espresso credo (ahimè la memoria vacilla) le perplessità a riguardo… chissà se la lettura di questo libro (che alla velocità con cui sto leggendo adesso più o meno avverrà nel 2017) mi farà un pochette cambiare idea…

    “All’infuori del cane, il libro è il miglior amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo buio per leggere” (G. Marx)

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    1. Hai esattamente centrato il punto, Gabri! :)
      Solo un inglese - aristocratico e, sì diciamolo, un po' snob - poteva scrivere un romanzo simile. Sui premi sono abbastanza perplessa anche io. Secondo me questo romanzo ti farà sorridere in più di un passaggio in più è anche corto, quindi una chance prima del 2017 gliela darei..... ;)

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