RECENSIONE: Storia d'inverno di Mark Helprin


Uscito negli Stati Uniti trent'anni fa, Storia d'inverno, il capolavoro dello scrittore americano Mark Helprin, è stato riproposto dalla casa editrice Neri Pozza in occasione dell'uscita nelle sale cinematografiche dell'omonimo film.

Il romanzo, che si dipana per tutto il Novecento, è innanzitutto una delicata dichiarazione d'amore alla città di New York. Città che non solo fa da sfondo alle vicende narrate, ma che è anch'essa un personaggio, un essere vivente, pulsante, descritto in maniera suggestiva e magistrale.





Come in un dipinto dalle tinte soffuse, nella frenetica e mutevole metropoli americana si muovono diverse figure i cui destini sembrano sfiorarsi, toccarsi ed infine incontrarsi come se fosse la città stessa a guidarli verso una meta comune.

Nella molteplicità di personaggi e di storie che popolano l'universo creato da Mark Helprin, è possibile trovare un filo rosso che conduce ad un ladruncolo, Peter Lake. Quest'ultimo, perseguitato da Pearly Soames, uno dei più temibili e pericolosi capi banda che imperversavano a New York agli inizi del Novecento, s'innamorerà perdutamente della fragile e incantevole Beverly Penn. Con l'aiuto di un potente cavallo bianco, Peter riuscirà a scappare dagli scagnozzi di Pearly e a viaggiare, nel tempo e nello spazio, con la speranza di potersi ricongiungere alla sua amata Beverly. Questa è solo una tra le numerose vicende dagli echi vagamente dickensiani, impreziosite da elementi fantastici e immaginifici, racchiuse in Storia d'inverno.



New York, Central Park. ©Vivienne Gukwa

Il rischio, in questo romanzo caleidoscopico, è perdersi. Ma, forse, è proprio questo che desidera l'autore: accompagnare il lettore per le strade affollate e liquide di New York, narrandogli una storia. E anche quando lo stesso lettore si sentirà come abbandonato, perso nella molteplicità di fili narrativi che compongono il testo, dovrà pazientare e avere fiducia nello scrittore. Perché, lentamente, con la stessa semplicità e potenza di una fiaba antica, ogni tassello andrà a ricomporre il puzzle incantato.


Titolo: Storia d'inverno
Autore: Mark Helprin
Casa Editrice: Neri Pozza
Traduzione dall'inglese: Adriana dell'Orto
Pagine: 844
Prezzo: 18 euro


6 commenti:

  1. Bellissima la copertina ma la storia mi sembra troppo surreale per i mie gusti :*

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  2. La copertina é stata presa dalla locandina dell'omonimo film con Colin Farrel, Russell Crowe e Jennifer Connelly. Non l'ho ancora visto ma ho sentito pareri piuttosto negativi. Il libro è molto surreale e, senza dubbio, per apprezzarlo, bisogna lasciarsi trasportare dalla fantasia... ;)

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  3. Poco alla volta leggerò e commenterò tutti i tuoi post :)
    Io ho fatto il diavolo a quattro per comprare questo libro appena arrivato in libreria. E infatti ero lì prima che il libro arrivasse. E quando l'ho avuto tra le mani l'ho iniziato immediatamente, cosa che non faccio mai. I libri, di solito, li faccio decantare. E tutta presa dall'entusiasmo di poter finalmente leggere Storia d'inverno è stata una botta rendermi conto che era noioso. Noia noia noia. Una delusione. Un Neri pozza non mi ha mai delusa in questo modo. E ho visto pure il film. Peggio ancora. Hai ragione a dire che il rischio è perdersi. Mi ci sono persa più volte senza capire nulla e poi arrivata stancamente alla fine non ce l'ho fatta più. Non mi è piaciuto

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    1. Grazie per il commento Sonia :D
      Anche io mi sono fiondata in libreria. La lettura non è stata semplice, forse perché mi aspettavo qualcosa di diverso avendo visto il trailer del film.
      Non è una lettura che consiglierei a tutti. Detto questo, in diversi passaggi, le descrizioni della città fatte dall'autore mi ha affascinato, per questo ne ho parlato in maniera positiva :) Volevo vedere il film ma ho letto tantissime critiche negative.
      È così brutto? Si attiene al romanzo?

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  4. non ho letto questo libro, vedendo il film mi ero detta che sarebbe stata ideale come storia.
    quando sono stata al cinema non sono uscita particolarmente soddisfatta dalla visione, il libro però, se ho ben compreso, ha poco a che spartire con il libro, giusto?

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    1. Grazie del commento Patalice! :) si, assolutamente diverso. Il romanzo è complesso con tantissime storie e personaggi. A volte l'autore un po' si perde e, per questo, il libro potrebbe non piacere a tutti...

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