RECENSIONE: 6.41 di Jean-Philippe Blondel



Bestseller in Francia, uscito da poche settimane in Italia, 6.41 racconta un momento, nella vita di due persone, in cui il passato ritorna in modo tanto irruente quanto casuale.

Sono passati anni. E sono cambiati. Come tutte le persone che dai venti passano ai quaranta. Ma si riconoscono subito, Cecile e Philippe. Uno sguardo veloce e i ricordi affiorano, nitidi. 
Si incontrano per caso sul treno delle 6.41 che dalla piccola Troyes porta alla capitale francese, la frenetica Parigi.




Non potrebbero essere più diversi. 
Lei, adolescente insicura e fragile, ora donna di successo, felicemente sposata. Lui, un tempo desiderato e sicuro, conta solo fallimenti: divorziato, con un lavoro che non lo soddisfa e senza amici. Si parleranno Cecile e Philippe? O faranno finta di non essersi riconosciuti?

Il viaggio durerà due ore. Ma saranno due ore intense, in cui il lettore verrà catapultato nelle menti dei due protagonisti.
Attraverso un flusso di coscienza a voci alternate, condividerà i ricordi della relazione che li ha legati anni prima, capirà i motivi che hanno causato la dolorosa rottura, rifletterà, insieme a loro, su tutto quello che è successo da quella fatidica vacanza a Londra, in poi. Negli anni a venire.



La Gare Saint-Lazare. Claude Monet


Quanto si può cambiare veramente nel corso di una vita?
Esistono scelte giuste e scelte sbagliate? Come ci siamo trasformati nelle persone che siamo adesso? Con il pretesto di un incontro fortuito, Jean-Philippe Blondel intesse un romanzo dai toni delicati, malinconico e fortemente riflessivo, ponendo di fronte al lettore profondi interrogativi sui possibili cambiamenti di una persona nel corso di una vita.
 
 


Titolo: 6.41
Autore: Jean-Philippe Blondel
Casa Editrice: Einaudi
Traduzione dal francese: Fabio Montrasi
Pagine: 131
Prezzo: 15 euro

 



2 commenti:

  1. Questo suona veramente interessante! Mea culpa, ma non conosco l'autore, quindi sarà una intrigante scoperta!!
    Kly

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    1. È poco conosciuto in Italia! Io l'ho scoperto curiosando tra le nuove uscite dell'Einaudi e mi ha molto colpito :)

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