INSIDE #2: Novecento di Alessandro Baricco

Secondo appuntamento con la rubrica Inside :)
Il libro che vorrei condividere con voi oggi è molto conosciuto... si tratta infatti del celebre Novecento dello scrittore torinese Alessandro Baricco.


Novecento di Alessandro Baricco


 
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte... magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni... alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare... e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America.                   

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Un testo, in bilico tra monologo teatrale e racconto da leggere ad alta voce, una storia da assaporare parola per parola. Novecento è il piccolo grande capolavoro di Alessandro Baricco, scrittore tanto amato quanto odiato dai lettori italiani. Ho letto diversi suoi scritti, ma Novecento rimane in assoluto il libro che più ho apprezzato. Racconta di una nave e di un bambino. O meglio: di un piroscafo, il Virginian, che negli anni tra le due guerre, faceva la spola tra Europa e America e di un musicista incredibilmente dotato con una storia surreale e stranissima.

L'ho assaporato in un pomeriggio. Mi ha commosso e colpito e, durante la lettura, mi è sembrato di poter sentire il suono del pianoforte e il rumore delle onde del mare...

 


 


8 commenti:

  1. (Come al solito) non ho letto il romanzo ma ho visto il film !
    Tim Roth è straordinario ( lo avevo apprezzato molto anche nel surreale film "Four Rooms").
    Una cosa che avevo notato ne "La leggenda del pianista sull'oceano" era il nistagmo dell' attore Pruitt Taylor Vince ( ma ha poco a che vedere con il film, con il libro e con Baricco :D)

    Per quanto riguarda Baricco, nel lontano 2006 seguivo online sul sito di Repubblica.it le puntate del saggio "I barbari". Interessantissime. Non ho letto nessun romanzo dell' autore, ma lo avevo apprezzato tantissimo come saggista e ricordo che aspettavo impazientemente ogni capitolo!
    Qui il link alla prima e alla seconda puntata:
    http://www.repubblica.it/2006/05/rubriche/i-barbari/capitolo-uno/capitolo-uno.html
    http://www.repubblica.it/2006/05/rubriche/i-barbari/capitolo-due/capitolo-due.html

    Alessia


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  2. Anche io ho visto il film... Stupendo :D
    Grazie per i link: sono molto interessanti!
    Come ho scritto nel post ho letto diversi libri di Baricco ma nessuno raggiunge il livello di Novecento...ovviamente te lo straconsiglio... È anche molto corto, si legge tranquillamente in poche ore :)

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  3. Non ho mai visto il fim di Tornatore, anche se è da tempo nella mia lista "Film da vedere". Da ignorante non sapevo che il film fosse tratto dall'opera di Baricco... Ora che lo so, prima di guardare il film, mi procurerò e leggerò questo racconto!

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    1. Sia il film che il libro sono splendidi :)
      Tra l'altro, secondo me, è uno dei pochi film all'altezza del libro. Di solito vengo sempre delusa dalle adattabili cinematografiche, questa è una bella eccezione, forse perché in alcune scene le battute sono le stesse, precise e identiche, del libro ;)
      Aspetto un tuo parere quando avrai letto/ visto libro e film!
      Grazie per il commento!!

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  4. Novecento è pura poesia... musica scritta con tutte le lettere dell'alfabeto anziché con solo le 7 lettere delle note...

    "Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte… magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America."

    Ho sempre sognato di andare negli States via mare solo per provare quest'emozione (però costa troppo...)

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  5. L'ho conosciuto grazie al film di Tornatore che ne è stato tratto, La leggenda del pianista sull'oceano.
    Mi sono piaciuti molto entrambi, credo sia un ottimo esempio di come la letteratura cosiddetta commerciale possa nascondere piccoli gioielli.

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