CONVERSANDO CON GLI AUTORI #4: Intervista a Jami Attenberg


I Middlestein (Giuntina, traduzione di R. Volponi, pagg. 217, 15 euro), romanzo nato dal talento della scrittrice Jami Attenberg, narra la storia di una famiglia americana disfunzionale che si ritrova improvvisamente fragile e sull’orlo della disgregazione quando Richard, dopo trent’anni di matrimonio, lascia la moglie Edie. 

Edie è grassa ma non accenna a dimagrire, non riesce a smettere di mangiare. Un istinto, una fame che ha radici profonde. I genitori di Edie, immigrati ebrei negli Stati Uniti, non riescono a negarle nulla, tantomeno il mangiare, anche se si rendono conto dei problemi che già colpiscono la piccola. Come potrebbero? Loro che hanno sofferto la fame, quella vera, che hanno patito per tentare di sfuggire dalla pazzia che infestava l’Europa durante la seconda guerra mondiale.

La storia si snoda negli anni, non solo seguendo l’aumento esponenziale del peso di Edie, quasi fosse un filo rosso, un monito, che accompagna il lettore ma offre anche, in diversi capitoli, la possibilità di apprezzare il punto di vista ed i pensieri degli altri membri della famiglia.

Da Richard il marito di Edie, che, esasperato, dopo averla abbandonata, cerca di vivere una seconda giovinezza uscendo con altre donne; a Benny e Robin, i figli di Edie e Richard, così diversi, il primo sposato con Rachelle, moglie perfetta, ossessionata dalle calorie e intenta a salvare Edie dal suo lento e inesorabile destino; la seconda una donna irrisolta e irascibile ma generosa, decisa però a non perdonare la scelta del padre.

 Jami Attenberg

L'unicità della scrittrice americana sta nell’umanità con cui descrive i suoi personaggi. Difetti e pregi, pensieri ed azioni sono analizzate accuratamente ma sempre esternate con una prosa empatica, umana, alternando episodi drammatici a scene finemente ironiche e divertenti.

Jami Attenberg colpisce con questo romanzo, il primo ad essere tradotto in Italia, toccando con leggerezza e verità diverse tematiche: la famiglia, la religione ed in particolare il cibo, metafora perfetta dei nostri tempi moderni.

 Molti personaggi hanno un rapporto conflittuale con il cibo. Basti pensare ad Edie e Rachelle che, idealmente, rappresentano gli estremi di uno stesso fenomeno. Paragonato alle altre dipendenze, crede che il cibo abbia lo stesso o, addirittura, un maggior potere distruttivo?

Leggendo il romanzo è possibile vedere una correlazione tra le diverse dipendenze e il cibo. Ne I Middlestein parlo, nello specifico, di cibo e non so se avrebbe funzionato se Edie fosse stata dipendente da un’altra sostanza (e, in ogni caso, non sarebbe stato il romanzo che volevo scrivere). Sono comunque convinta del fatto che molte persone si possano rispecchiare nelle vicende narrate nel romanzo anche se, nella loro vita, è presente una persona con una dipendenza diversa da quella descritta. In generale, il mio intento è stato quello di parlare delle difficoltà che nascono quando le persone che ami non si prendono cura di se stesse.
Il suo libro è stato spesso paragonato al capolavoro di Jonathan Franzen, Le correzioni. Ritiene che sia corretto mettere a confronto i due romanzi? A quali autori si è ispirata durante la stesura del suo ultimo lavoro?
Il romanzo Le Correzioni è, senza dubbio, incredibile e sono onorata di essere stata paragonata a Jonathan Franzen, uno scrittore brillante. Tuttavia credo che il mio libro abbia una sua unicità. Mi ispiro sempre alle opere di Grace Paley, Raymond Carver, Flannery O’Connor e tanti altri, troppo numerosi per poterli citare tutti.


Sebbene I Middlestein sia stata la sua prima opera ad essere tradotta in Italia, il romanzo ha avuto un buon riscontro, soprattutto grazie al passaparola dei lettori sui vari social network. Come si spiega questo fenomeno?

Da qui, in America, è quasi impossibile sapere come stia andando il romanzo in tutto il mondo. Se mi dici che ha avuto un buon riscontro, mi fiderò delle tue parole. Sono sempre felice quando vedo persone che ne parlano online e cerco di rispondere, quando posso. Sono entusiasta quando il mio lavoro è parte di una conversazione e gli Italiani con cui ho avuto occasione
di parlare si sono dimostrati meravigliosi.

Può darci qualche anticipazione sul suo nuovo romanzo, Saint Mazie? È prevista la pubblicazione in Italia?

Il nuovo romanzo, Saint Mazie si ispira ad una persona realmente esistita, Mazie Gordon-Phillips, gestore di un teatro a New York, durante gli anni della Depressione. Era un'ubriacona ma ha dedicato diverso tempo della sua vita ad aiutare i senzatetto di Skid Row (quartiere di New York n.d.r.). Nella mia mente, è sempre stata una vera eroina americana.

Non so di preciso quando uscirà il libro in Italia, ma la casa editrice che ha pubblicato I Middlestein, l’incredibile Giuntina, ne ha comprato i diritti. Sono davvero felice che un'altra mia opera possa essere pubblicata nel vostro paese!









        Edizione americana di Saint Mazie
by M. Stutzman & C. Casalino


Intervista e traduzione di Francesca Marson
Illustrazione originale di Arianna Zuppello




18 commenti:

  1. Non conoscevo l'autrice... il pezzo mi ga fatto venir voglia di scoprirla. Ottimo lavoro. ^^

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    1. Grazie mille! :) I Middlestein ti conquisteranno, ne sono sicura! ;)

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  2. Bellissima intervista Franci! <3
    È una cosa stupenda che sia riuscita a intervistarla. So che per te è stato un libro importante. Un giorno lo leggerò...anche se, per ora, non mi sento pronta ad affrontare questo argomento.
    In ogni caso, stai andando alla grande! Continua così :)

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    1. Grazie Anna <3
      Ci conto, ti farà riflettere molto
      Grazie del costante e affettuoso sostegno! :)

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  3. Bell'intervista Francesca! Il romanzo sembra molto interessante e, indubbiamente, originale! Non ho mai incontrato nessun autore che abbia incentrato un suo lavoro su questo tema più che mai attuale. Il "male di vivere" e la mancanza di amore per se stessi raccontati attraverso la "fame maniacale" mi sembra siano una novità nel panorama letterario nazionale. Inoltre, secondo me, potrebbe essere una lettura ad effetto terapeutico per molte persone che si trovano in situazioni come quelle presentate nell'opera. Mi auguro che questa scrittrice trovi successo nel nostro Paese (così come chi ce l'ha fatta conoscere! :-) )

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    1. Grazie del commento Gian! Mi ha fatto davvero piacere leggere le tue parole :)
      La scrittrice si merita tutto il successo: il romanzo è davvero originale e ben scritto. Inoltre la disponibilità che ha dimostrato nel rispondere non è da tutti. Mi ha molto stupita.
      Grazie ancora, alla prossima :)

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  4. Anche io l'ho letto quest'estate . Mi e' piaciuto molto.. e' scorrevole e ben scritto. ;)
    Leggerò sicuramente il suo prossimo romanzo. Scrittrice interessante.

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    1. Grazie mille del commento Roberta! :D
      Il prossimo romanzo, dalle prime anticipazioni, sembra completamente diverso. Spero sia all'altezza del precedente :)

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  5. Dopo aver litigato ore con il format per commentare questo post... finalmente riesco a scrivere...

    Altro libro aggiunto alla wish list... :-P

    Leggendo mi sono venute in mente le ansie e le gioie che invadono "La solitudine dei numeri primi", libro che ho letto con piacere e che mi ha lasciato tanto da pensare... quando leggerò anche questo sono sicuro mi catturerà ugualmente...

    ...

    ...

    ... certo che però ci metterò secoli a leggerlo, con tutti i libri che vorrei leggere...

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    1. Con blogger è una lotta continua xD

      Per il romanzo, ormai lo sto consigliando all'universo mondo.
      Mi ha davvero colpito. In realtà è molto diverso da "La solitudine dei numeri primi".
      Partendo dal presupposto che la mia lettura risale a diversi anni fa, il libro di Giordano mi aveva lasciato un senso di oppressione profonda un po' fine a se stessa, anche se alcune scene (ad esempio gli episodi di bullismo ai danni della protagonista femminile) mi avevano toccato in modo profondo.

      "I Middlestein" pur essendo, in alcuni momenti, estremamente drammatico, è costellato di piccole scene, particolari che ridanno speranza nei rapporti umani, nei legami famigliari. Concedigli una priorità nell'infinita wish list, non te ne pentirai :)

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  6. Il tema trattato mi piace tantissimo, la copertina è stupenda...mi sa che questo vola in whislist! povera me XD per accontentarla cancellando qualche titolo ogni tanto mi sa che devo fare un mutuo!

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    1. Grazie del commento Hilly!
      "I Middlestein" è un libro che ti consiglio assolutamente.
      Per la wish list, ti capisco benissimo, anche la mia ormai è chilometrica :D
      Grazie ancora, alla prossima! ;)

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  7. Un tema decisamente attuale, ma soprattutto delicato e poco compreso...anche se si sente sempre di più parlare di disturbi del comportamento alimentare, penso sia un fenomeno ancora non conosciuto a sufficienza, talvolta con una certa difficoltà a considerarlo un disturbo vero e proprio. Credo quindi che sia un bene che questo argomento sia affrontato anche in ambito letterario, in questo modo potrebbe raggiungere più persone!

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    1. Si è vero, può raggiungere molte persone :)
      In ogni caso, il romanzo non parla solo del rapporto conflittuale che la protagonista ha con il cibo ma anche dei rapporti tra i vari membri della famiglia, di come il suo non lasciarsi aiutare porti a pesanti cambiamenti. Fa riflettere su molti temi, è davvero una lettura consigliata :)

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  8. Provo a riscrivere questo post perchè non me lo prende u.u
    Comunque mi sono aggiunta al tuo blog e mi fa piacere condividere la stessa passione. Questo libro è nella mia wishlist da un po' e spero di poterlo leggere al più presto ^^

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    1. Grazie mille Lucrezia!!! :D
      Sono passata anche io sul tuo blog, davvero bello!
      Fammi sapere se ti è piaciuto :)
      A presto!

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  9. Fra, bell'intervista! Il libro promette bene e, visto che mi fido dei tuoi gusti letterari, lo metterò nella mia luuuuuuunga lista di libri da leggere :)

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    1. Ma grazie Cla <3
      Conoscendoti, ti conquisterà di sicuro!

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