INSIDE #3: Scompartimento n°6 di Rosa Liksom

Non potevo non condividere con voi un incipit così BELLO.



Scompartimento n°6 di Rosa Liksom


Mosca si rannicchiava nella gelida e secca sera di marzo per proteggersi dal contatto del sole al tramonto, rosso e freddo. La ragazza salì sull'ultimo vagone, in coda al treno, cercò il suo scompartimento, il numero 6 e tirò un profondo respiro. C'erano quattro cuccette, le due superiori contro le pareti, in mezzo un tavolino, sul tavolino una tovaglia bianca, un vaso di plastica e un garofano di carta rosa sbiadito dal tempo; alla testa dei letti una mensola deboradante di grossi fagotti legati alla bell'e meglio. Infilò la vecchia valigia di poche pretese, che le aveva regalato Zakhar, nello scomparto di metallo sotto la cuccetta dura e stretta, e gettò lo zaino sopra. Alla prima scampanellata dell'orologio della stazione andò ad affacciarsi al finestrino del corridoio. Aspirò il profumo del treno, ferro, polvere di carbone, l'odore depositato da decine di città e migliaia di persone. I viaggiatori e i loro accompagnatori si facevano largo urtandola con borse e bagagli. La ragazza sfiorò con le dita il vetro freddo del finestrino e guardò il binario. Quel treno l'avrebbe condotta attraverso vilaggi abitati da deportati, attraverso città aperte e città chiuse della Sibera, fino alla capitale della Mongolia, Ulan Bator.
*** 
 
Evocativo, lirico e caratterizzato da un realismo crudo. Ho iniziato a leggere "Scompartimento n°6" pochi giorni fa e sono rimasta subito colpita dall'incipit. Era pomeriggio e stavo aspettando il treno per Milano che mi avrebbe portato alla serata inaugurale di Caffé Helsinki, manifestazione organizzata dalla casa editrice Iperborea che, ogni anno, celebra un paese nordico con iniziative culturali e artistiche a 360°. Protagonista della serata: Rosa Liksom.
Ma questa è un'altra storia, di cui vi parlerò a breve.

Mi sono subito immersa nella narrazione, per una lontana affinità mi sono sentita vicina alla studentessa finlandese, alle emozioni provate prima della partenza per il lungo viaggio. Il romanzo, ambientato sulla Transiberiana, alla fine degli anni Ottanta, racconta non solo l'incontro scontro tra la giovane e un uomo russo, maschilista, rude, rozzo; ma tratteggia anche, in modo superbo, la situazione dell'Unione Sovietica. Una grande potenza dilaniata che ha perso tutto il suo vigore, la sua forza, che sembra sul punto di sciogliersi nella fanghiglia del disgelo. La splendida traduzione dal finlandese di Delfina Sessa restituisce una narrazione potente e lirica, cruda e delicata, semplicemente perfetta. Vincitore del Premio di Finlandia, il più alto riconoscimento letterario in patria, "Scompartimento n° 6" è uno dei cinque romanzi che concorrono al Premio Strega Europeo. 
Incrociamo le dita ragazzi.
 

6 commenti:

  1. Davvero interessante!
    Sia la casa editrice Iperborea che propone romanzi che vorrei leggere e organizza manifestazioni a cui mi piacerebbe partecipare , sia la Finlandia che deve essere un paese straordinario, sia “Scompartimento n°6” che sembra dall’ incipit molto coinvolgente, sia la transiberiana : il viaggio dei sogni!
    Non avendo attualmente la possibilità di dedicarmi a letture, partecipare a manifestazioni e viaggiare, mi consolerò con il film “Transsiberian” ... ad maiora!!
    Alessia

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    1. Che bello leggere un tuo nuovo commento Ale :)
      Ho appena finito di leggere il libro. Che dire? Ci sono momenti di delicatezza estrema e poesia nella rappresentazione del paesaggio, dei pensieri della studentessa finlandese e, in netta contrapposizione, sproloqui pesanti di Vadim, l'uomo russo.
      Ho scoperto, leggendo un'intervista alla scrittrice, che ogni racconto che Vadim condivide con la ragazza durante il viaggio è tratto da un racconto/romanzo russo...è pieno di rimandi indiretti che, da scarsa conoscitrice della letteratura russa, non ho molto colto :(
      Lo stesso titolo è un omaggio/rimando a una novella di Cechov.
      Secondo me è la lettura perfetta per Nico o più in generale per uno studioso o appassionato di letteratura russa :D
      Detto questo, sono comunque contenta di averlo letto...è come se mi fossi ritrovata anche io nello scompartimento con Vadim e la giovane finalndese.
      Te lo consiglio, quando avrai un po' di tempo libero :)

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  2. I rimandi alla letteratura russa lo rendono ancora più interessante!
    Da appassionata dilettante quale sono, mi metterò alla prova per vedere se riesco a coglierli!
    Aspettiamo una recensione allora?:)
    Alessia

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    1. Nessuna recensione: sono riuscita finalmente a scrivere un articolo su Caffè Helsinki dove ne riparlo quindi non vorrei diventare monotematica! ;)

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  3. La mia nonna più amata è nata e cresciuta a Helsinki (che lei, di famiglia svedese, chiamava Helsingfors) e qualche anno prima di quelli in cui è ambientata la storia narrata nel libro della Liksom, nel 1978, ho compiuto un viagio breve ma bellissimo da San Pietroburgo (allora Leningrado) a Mosca in un vagone letto praticamente identico a quello dell'incipit.
    Capirai perché Scompartimento n.6 mi stia aspettando, paziente, sul comodino ;)
    Piacevole davvero questo tuo blog, Francesca!

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    1. Grazie di cuore Patrizia! :) Il viaggio che hai fatto dev'essere stato bellissimo!! Mi piacerebbe moltissimo intraprendere un viaggio simile...chissà, in futuro ;)
      "Scompartimento n. 6" fa al caso tuo, aspetto un tuo parere quando avrai finito la lettura :)

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