INSIDE #4: Il prigioniero del cielo di Carlos Ruiz Zafón

Per il quarto appuntamento di questa rubrica, ero indecisa.
Volevo assolutamente parlarvi di un autore che ha saputo, per tanti motivi, ritagliarsi un posto importante nella mia libreria ma non avevo un'idea precisa su quale testo scegliere.
Alla fine, la scelta è ricaduta sul terzo libro che compone una tetralogia su un certo Cimitero dei Libri Dimenticati. Vi dice qualcosa?



    Il prigioniero del cielo di Carlos Ruiz Zafón

    Ho sempre saputo che un giorno sarei tornato in queste strade per raccontare la storia dell'uomo che perse l'anima e il nome tra le ombre di quella Barcellona immersa nel torbido sonno di un tempo di cenere e silenzio. Sono pagine scritte con il fuoco al riparo della città dei maledetti, parole incise nella memoria di colui che tornò dal mondo dei morti con una promessa scolpita nel cuore e il prezzo di una maledizione.
    Il sipario si alza, il pubblico tace e, prima che l'ombra che grava sul suo destino discenda dal macchinario teatrale, una compagnia di bianchi spettri entra in scena con una commedia sulle labbra e la benedetta innocenza di chi, credendo che il terzo atto sia l'ultimo, ci viene a raccontare una favola natalizia senza sapere che, mentre gira l'ultima pagina, l'inchiostro del suo fiato lo trascinerà in maniera lenta e inesorabile nel cuore delle tenebre.

    JULIAN CARAX, Il Prigioniero del Cielo
    (Editions de la Lumière, Paris, 1992)
    
      ***
    Un incipit decisamente particolare che, quando avevo letto per la prima volta, in spagnolo, mi ero voluta addirittura imparare a memoria, tanto mi aveva colpito. Mi è sembrato di ritornare bambina e di assistere ad uno spettacolo teatrale, affascinante e misterioso al tempo stesso.

    Ma andiamo con ordine. Il mio legame con la tetralogia del Cimitero dei Libri Dimenticati ha radici lontane. Sono passati dieci anni da quando mi è stato regalato L'ombra del vento, primo tassello della narrazione che mi ha condotto nelle strade magiche di Barcellona.
    All'epoca, avevo quattordici anni e divorai il libro in un solo pomeriggio.
    Temo che il mio giudizio, su quest'opera, non possa essere per nulla oggettivo. Ne ero rimasta semplicemente incantata; avvinghiata, incollata alla narrazione. Dovevo leggere, dovevo sapere come le storie raccontate si sarebbero unite, quali conseguenze gli intrecci del passato avrebbero avuto sugli eventi del presente. Non ho mai riletto quel libro, del resto non è mia abitudine. E, sinceramente, non lo rifarei. Vorrei, in qualche modo, tenere intatto quel ricordo: un freddo pomeriggio invernale in cui ho scoperto il mondo creato da Zafόn.


    Il secondo romanzo, Il gioco dell'angelo, rappresenta una, seppur piccola, delusione. Le aspettative erano altissime: ero in trepidante attesa fin dalle prime notizie riguardanti la pubblicazione. Il risultato, però, non mi aveva convinto. In ogni caso il mio tempo era stato, ancora una volta, completamente assorbito dalle parole uscite dalla penna dello scrittore barcellonese. Avevo riposto il libro sullo scaffale pensando che Carlitos rimaneva comunque un incredibile narratore di storie.

    Ed eccoci arrivati al libro che vi ho proposto: Il prigioniero del cielo.
    Erano passati anni da L'ombra del vento e il meraviglioso ricordo stava cominciando a sbiadirsi, perdersi nelle nebbie della memoria.


    Perché allora proporvi questo incipit?
    Perché credo sia l'esempio di come, ogni lettore, interpreti un libro aggiungendo un pezzo di se stesso, trovando delle regioni irrazionali. Erano sì passati anni, ed ero cambiata. Avevo iniziato l'università e mi sono ritrovata a leggere, con immensa gioia, il libro in lingua originale, assaporandone ogni dettaglio, ogni piccola sfumatura e scelta linguistica. Mi sono ritrovata, ancora una volta, per motivi diametralmente opposti, a leggere incantata le pagine che raccontano le avventure di Daniel, Beatriz, Fermín e la libreria Sempere e figli.

8 commenti:

  1. Frase da vecchietta: ne è passato di tempo Franci!!! Ormai siamo avanti con gli anni anche noi xD
    Mi ha colpito l'idea del cimitero dei libri...gotico e decadente! Devi prestarmeli :)
    Comunque sei riuscita a trasmettere quanto tieni a questi libri...molto romantico!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, è passato tanto tempo! xD
      Per dovere di cronaca comunque ho cercato più e più volte di farti leggere "L'ombra del vento" ma tu, testona, ti sei sempre rifiutata dicendo che c'erano parti troppi drammatiche...ora non hai più scuse! :P

      Elimina
  2. Speravo che prima o poi avresti scritto qualcosa su Zafòn =) =) Effettivamente Il Prigioniero del Cielo sembra simboleggiare un momento importante della tua vita, quello del passaggio all'università, periodo di grandi fatiche ma anche di grandi soddisfazioni, in cui grazie alle conoscenze acquisite hai potuto assaporare la ricchezza dello stile di Zafòn leggendolo nella sua lingua originale =) Ho letto tutti e tra i libri e mi hanno sempre emozionato tantissimo! Dei tre il mio preferito resta comunque L'Ombra del Vento che ho riletto una seconda volta e che spesso ho consigliato agli amici =)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "L'ombra del vento" per mille motivi rimane insuperabile! :)
      Non vedo l'ora di leggere l'ultimo capitolo anche se so già che, una volta terminata la lettura, rimarrà un po' di malinconia per la fine di questa saga...

      Elimina
  3. Di Zafon ho solo letto "L'ombra del vento", non era male ma nemmeno gli avevo dato un posto speciale tra i libri che ho letto. Forse dovrei rileggerlo adesso, dopo tanti anni :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dagli un'altra possibilità Claudia..secondo me la merita :)
      Io l'ho letto durante le vacanze di Natale di dieci anni fa, prova anche tu a sfruttare la magia del periodo Natalizio, il terzo libro si svolge proprio durante queste festività! E poi non sono neanche da leggere in ordine perché è come se si completassero a vicenda, quattro pezzi che andranno a formare un bellissimo puzzle...non vedo l'ora che esca il quarto libro! :D

      Elimina
  4. Io ho letto tutti i libri di Zafon, ma devo dire che L'ombra del vento è quello che piú mi è rimasto nel cuore! Anche io devo ammettere che ho aspettato tanto l'uscita del secondo libro e anche io sono ramasta un pó delusa dal risultato, ma credo che con il terzo episodio sia ritornato l'amore per barcellona, per la storia di Fermin e per il cimitero dei libri dimenticati!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del commento!!
      Concordo su tutto :) Spero che il quarto ed ultimo capitolo non deluda le aspettative e possa dare una bellissima conclusione a questa storia :)

      Elimina